(C) Global Voices This story was originally published by Global Voices and is unaltered. . . . . . . . . . . Mate: il tè indigeno del Sud America, dal Paraguay alla Siria [1] ['Rowan Glass'] Date: 2024-06-19 16:05:01+02:00 Ovunque andiate in Argentina o in Uruguay, vedrete persone impegnate in un antico e molto amato rituale: sorseggiare un infuso caldo e leggermente amaro di foglie di caffeina da una zucca essiccata, attraverso una cannuccia di metallo filtrata, prima di passare la zucca agli amici per condividerla. È il mate [it], il tè indigeno del Sud America con una storia lunga e leggendaria. “Yerba mate” è il nome comune dell’Ilex paraguariensis [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], un arbusto originario del Sud America le cui foglie essiccate e stagionate vengono lasciate fermentare in acqua calda per produrre una popolare bevanda contenente caffeina chiamata mate. Consumato a lungo dalle popolazioni indigene Guaranì e Tupi dell'attuale Paraguay, il mate si diffuse rapidamente in tutto il Sud America durante l'impero spagnolo. Oggi il mate è la bevanda preferita di Paraguay, Argentina e Uruguay, così come di alcune parti del Cile, Brasile, Bolivia e persino del Medio Oriente. Ma da dove ha origine questo infuso sudamericano e come ha fatto ad affascinare così tanti milioni di bevitori giornalieri in tutto il mondo? Le prime persone conosciute a coltivare e bere il mate furono i popoli Guaranì del Paraguay precolombiano. Sebbene il suo consumo fosse limitato ad alcune regioni del Paraguay, il mate era perlomeno familiare ad altre comunità indigene del Sud America. Mentre il termine “yerba” deriva dallo spagnolo, che significa “erba,” il termine “mate” deriva dalla parola quechua “mati”, che si riferisce alle zucche a fiasco essiccate nelle quali viene tradizionalmente servito il mate. Tracce di mate trovate in una tomba quechua nei pressi di Lima suggeriscono che il mate potrebbe aver goduto di un certo prestigio anche lontano dal centro del Paraguay, forse a causa delle sue connotazioni medicinali e dei suoi usi rituali. L’ etimologia quechua spiega anche perché ancora oggi, sia la bevanda che il contenitore in cui viene servita, sono conosciuti come “mate”. Quando i colonizzatori spagnoli arrivarono nel Cono meridionale – gli attuali Paraguay, Uruguay, Argentina e Cile – a metà del XVI secolo, si imbatterono presto con le foglie contenenti caffeina consumate in grandi quantità da diverse popolazioni indigene. Verso la fine del XVI secolo, il mate era già popolare tra gli spagnoli nella regione di Asunción, la futura capitale del Paraguay. Nel 1596 il mate era abbastanza popolare, tanto che un funzionario spagnolo di Asunción affermò che gli spagnoli dipendenti dal mate vendevano i loro beni o si indebitavano per ottenere il prezioso infuso. Il governo coloniale tentò brevemente di controllare il commercio del mate nella convinzione che bere il mate fosse un’abitudine pericolosa, una convinzione venata di razzismo a causa delle sue origini indigene. Tuttavia, all'inizio del XVII secolo la sua popolarità era tale che cominciò a diffondersi in altri angoli dell'impero spagnolo. Per un certo periodo, il mate è stato una merce importante in città coloniali lontane da quelle in cui oggi viene comunemente consumata, come in Perù e in Ecuador. Uno dei capitoli più importanti della storia del mate è stato l'arrivo dell'Ordine dei Gesuiti in Paraguay all'inizio del XVII secolo. I gesuiti [it], un ordine sacerdotale cattolico, agirono come forza d'avanguardia del colonialismo ai margini dell'Impero spagnolo. In Paraguay fondarono una serie di insediamenti missionari, o “riduzioni”, caratterizzati dall’autonomia politica ed economica dalla corona spagnola. Poiché le riduzioni dei gesuiti servivano a stabilire una base economica indipendente, e il mate era il bene più prezioso in Paraguay, molti insediamenti si dedicarono alla sua coltivazione. Inizialmente, seguivano il metodo tradizionale di inviare i raccoglitori indigeni su lunghe distanze per raccogliere foglie dai boschi selvatici. Tuttavia, questo procedimento era costoso, dispendioso in termini di tempo e pericoloso, quindi i gesuiti trovarono un altro modo, diventando i primi ad addomesticare la pianta – un'impresa non ripetuta fino al diciannovesimo secolo, poiché i gesuiti mantennero segreti i loro metodi. In breve tempo, i gesuiti detennero quasi il monopolio sull'industria coloniale del mate. Il mate dei gesuiti alla fine era così a buon mercato e abbondante che, in assenza di monete d'oro, veniva usato come moneta [es] nelle riduzioni. Nel 1767, l'Ordine dei Gesuiti fu soppresso nell'Impero spagnolo e le riduzioni paraguaiane, insieme al loro monopolio sul mate, caddero in declino. Ciononostante, il Paraguay rimase il centro dell'industria del mate e il consumo della bevanda continuò ad espandersi in tutto il Sud America coloniale, raggiungendo anche l’Europa meridionale alla fine del XVIII secolo, anche se non ha mai rivaleggiato con la popolarità di altre colture coloniali come il cacao, il tè e il caffè, le tre bevande a base di caffeina più importanti dell'Europa moderna. Il Paraguay ha perso la sua posizione preminente di primo produttore di mate solo dopo l'indipendenza, quando Argentina e Brasile hanno iniziato a contendersi il controllo del mercato del mate. A quel tempo, l’Argentina aveva anche la più grande popolazione di consumatori, un fatto immutato fino ai giorni nostri, dove il mate è celebrato come bevanda nazionale. La rovinosa guerra paraguaiana del 1864–1870 [it], che devastò demograficamente ed economicamente il Paraguay nella sua lotta contro le forze combinate di Argentina, Brasile e Uruguay, diminuì ulteriormente l'industria paraguaiana del mate per decenni. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, il mate era in concorrenza con altre bevande come il caffè e il tè. In Cile, ad esempio, il consumo di mate alla fine ha lasciato il posto a quest’ultima bevanda nella maggior parte delle regioni, lasciando Paraguay, Argentina e Uruguay come paesi centrali del consumo di mate. Per un interessante scherzo del destino, tuttavia, il mercato del mate era destinato ad espandersi in una regione inaspettata: la regione del Levante in Medio Oriente, vale a dire Libano e Siria. Il mate è stato introdotto lì dagli immigrati siriani in Argentina che lo hanno portato con sé al loro ritorno. Ancora oggi rimane una tradizione locale popolare, soprattutto tra i drusi, una comunità etno-religiosa segreta che abita principalmente in Siria e Libano. La popolarità del mate tra i drusi ha reso il Levante la regione con il più alto consumo di mate al di fuori del Sud America. Negli ultimi anni, il mate ha guadagnato popolarità anche in Nord America e in Europa sotto forma di estratti di mate contenenti caffeina nelle bevande energetiche e negli elisir salutari, sebbene la sua preparazione tradizionale sia ancora sconosciuta ai consumatori. Sebbene il mate venga comunemente bevuto caldo e non arricchito da altre aggiunte, esiste un'ampia varietà di stili e miscele. Nelle zone tropicali calde e umide del Paraguay e del nord dell'Argentina, viene spesso bevuto con acqua ghiacciata, succo di frutta ed erbe aromatiche in una preparazione chiamata “tererè”. Anche il tipo di stagionatura e lavorazione delle foglie di mate varia, producendo sapori e stili diversi. Alcune delle varietà più tipiche sono “con palo” (con gambo), “sin palo” (senza gambo), invecchiato e affumicato. A seconda dello stile e della preparazione, differenti tipi di mate possono avere profili aromatici molto diversi. Uno degli argomenti di discussione preferiti è se il mate debba essere consumato zuccherato (mate dolce) o non zuccherato ( mate amaro). Gli aspetti sociali e rituali del mate sono altrettanto complessi. Nei contesti sociali, di solito c'è un servitore chiamato “cebador” che prepara il mate prima di bere il primo infuso molto amaro. Poi riempie il mate e lo passa alla persona successiva, che lo beve prima di restituirlo al “cebador”, e il ciclo continua. Spesso questi circoli di mate si protraggono per ore, con molteplici rifornimenti: è una parte importante della vita sociale nei Paesi in cui si beve mate. Un detto popolare in Argentina dice: “il mate non si nega a nessuno”. Mentre celebriamo la Giornata internazionale del tè, riconoscendo il significato storico, culturale ed economico del tè in tutto il mondo, ricordiamo anche l'importanza dell'infuso indigeno del Sud America per milioni di persone nella regione e oltre. Dalle sue origini Guaranì alla sua popolarità contemporanea fino al Levante e al Nord America, il mate si è guadagnato il suo posto come una delle grandi tradizioni del tè del mondo. [END] --- [1] Url: https://it.globalvoices.org/2024/06/mate-il-te-indigeno-del-sud-america-dal-paraguay-alla-siria/ Published and (C) by Global Voices Content appears here under this condition or license: https://globalvoices.org/about/global-voices-attribution-policy/. via Magical.Fish Gopher News Feeds: gopher://magical.fish/1/feeds/news/globalvoices/